martedì 13 febbraio 2018

ROBERTO CERE' - STORIE IMPOSSIBILI - Arianna Huffington

“Spesso nella vita le cose che vanno male sono quelle che permettono alle cose buone di accadere.”

Arianna Huffington




" È una delle donne più famose e potenti del momento. Sessantacinque anni, divorziata con due figlie, è conosciuta in tutto il mondo per aver fondato l’Huffington Post, uno dei blog più seguiti dagli internauti negli ultimi anni. Come donna di successo si trova molto spesso, durante conferenze, cerimonie di apertura o premiazioni, a dover parlare in pubblico, il suo peggior incubo: non sopporta proprio il suo forte accento greco.

Nata ad Atene il 15 luglio 1950, è figlia di Konstantinos, proprietario di un giornale di scarso successo, e Georgiadi Stasinopoúlou, meglio nota come Elli. Sin da ragazzina, crescendo con l’amata sorella Agapi, aveva desiderato fortemente poter studiare all’estero, e a 16 anni riesce, con grande sacrificio da parte dei genitori, a trasferirsi a Cambridge, dove studia Economia presso il Girton College, unica studentessa straniera di tutto il campus. La scarsa conoscenza della lingua inglese, all’inizio, le procura non poche difficoltà, ma questo ostacolo si traduce in voglia di conoscere e imparare e in poco tempo diventa membro di un’associazione studentesca, grazie alla quale scopre la comunicazione, i mass media, il potere della parola e, soprattutto, quello della scrittura. È proprio questa la sua forza: usare gli ostacoli come trampolini di lancio, abilità che le deriva dall’avere sul mondo uno sguardo sempre mutevole e molteplice, rimanendo in ascolto e vigile durante i momenti bui, ripartendo da quello che di buono è rimasto per ricominciare di nuovo.

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A 21 anni Arianna viene eletta presidentessa della Cambridge Union Society, prestigiosa associazione che da oltre due secoli sostiene l’arte oratoria e diffonde la cultura del dibattito tra i giovani. Il titolo le vale l’attenzione dei media ed è proprio grazie a questa serie di apparizioni sulle riviste e comparsate alla tv inglese che conosce il grande amore della sua vita, lo scrittore e giornalista Bernard Levin. Quest’ultimo, infatti, diventa suo mentore e punto di riferimento, nella vita sia privata sia professionale. Sotto la sua guida, Arianna riesce a condurre un programma musicale per la Bbc e migliora notevolmente la sua scrittura, tanto che nel 1973 pubblica il suo primo libro, The Female Woman, la donna femminile, manifesto per un’emancipazione basata sulla consapevolezza e non sulla negazione della figura della donna. Il libro ottiene un certo seguito internazionale, nonostante sia portatore di una tesi controversa e radicale, soprattutto in quegli anni.

Sul finire degli anni Settanta, la relazione con Levin comincia a deteriorarsi. Dopo sette anni passati insieme, lei non vede più nello scrittore un mentore, ma un compagno col quale costruire un futuro: desidera dei figli, ma lui non ne vuole sapere e la relazione si chiude. Anche sul fronte della scrittura le soddisfazioni sono poche: il suo secondo libro non riesce a bissare il successo del primo, mentre per il terzo, una biografia di Maria Callas, viene accusata di plagio. È in momenti come questi che Arianna deve ricorrere al suo mantra: “Tutto è con me, non contro di me”, perché è questo lo spirito che da sempre l’ha sorretta durante le fasi più difficili della sua vita. L’atteggiamento della vittima non le appartiene proprio: ha sempre interpretato i fallimenti come piccoli avvertimenti, campanelli di allarme che ci dicono che qualcosa può essere migliorato o corretto, perché, come sostiene Arianna, “spesso nella vita le cose che vanno male sono quelle che permettono alle cose buone di accadere”. La fine della sua lunga storia con Levin la spinge a cambiare vita e a trasferirsi negli Stati Uniti. Atterra a New York negli anni Ottanta e si dedica con tutte le energie alla scrittura e alla sua attività di giornalista, occupandosi principalmente di tematiche politiche. Ma Arianna sa stemperare il suo aspetto serioso e ben presto diventa un volto ricorrente nei salotti glamour e festaioli dell’Upper East Side, spesso accompagnata da figure di spicco come la nota filantropa Ann Getty e la grande intervistatrice Barbara Walters.

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L’incontro tra Arianna e il petroliere Michael Huffington non è causale: Ann Getty li fa incontrare invitando entrambi a una festa nella sua villa a San Francisco, nel 1985. I due si conoscono e scatta subito qualcosa: nel 1986 si sposano e dal loro matrimonio nascono due figlie, Christina Sophia e Isabella Diana. Sembra che tutto sia a posto. È una donna di successo, ha la famiglia che ha sempre desiderato e, nel 1990, è anche diventata ufficialmente americana. Ma un altro fallimento è dietro l’angolo. Questa volta è di nuovo la sua vita privata a ricevere uno scossone: nel 1994, anche a seguito della disastrosa campagna elettorale condotta da Michael per la conquista di un seggio in Senato, il suo matrimonio finisce. È un fallimento duro, di quelli che ti spingono a valutare tutto quello che hai fatto finora, ma tormentarsi non serve a nulla. Meglio raccogliere le idee, tornare alla sua prima passione – la scrittura – e dedicarsi agli affetti più cari, le figlie e la sorella Agapi. Il rapporto con le figlie, in particolare, è sempre stato bello e all’insegna di un amore reciproco e incondizionato. Nonostante sia una donna molto impegnata, non ha mai perso un evento importante della loro vita. E se per caso di tanto in tanto è presente col corpo ma non con la mente, allora ci pensa sua madre Elli a farle presente che le cose importanti meritano piena attenzione e completa dedizione. Sua madre è stata sempre la sua più grande fonte di ispirazione. Aveva i ritmi di un bambino, ricorda.
Quando l’accompagnava al mercato a fare spese, Arianna si spazientiva mentre vedeva Elli perdersi ad ammirare i profumi del rosmarino o delle spezie, o a conversare con i commercianti. Arianna, sempre indaffarata e con i minuti contati, la trattava con condiscendenza, senza capire in realtà la saggezza che si celava dietro quei piccoli gesti.

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Elli aveva sempre vissuto a modo suo e decise che sarebbe morta alle sue condizioni. Era malata di cuore da tempo quando, nel 2000, al ritorno da un soggiorno in ospedale, tornò a casa presentandosi con ogni ben di Dio: imbandì la tavola con mille delizie e chiese ai suoi amici di festeggiare con lei. Nel bel mezzo del banchetto, Elli ebbe un malore e si accasciò. Con molta delicatezza si sedette a terra e, mentre le figlie si affrettavano a chiamare un’ambulanza, fece loro cenno di sedersi con lei sul pavimento. “Aprite una buona bottiglia di rosso e mettetevi qui vicino a me”, disse ad Agapi e Arianna. Il suo cuore cedette un’ora dopo. Solo in seguito Deborah, la governante di Elli, confessò alle figlie che quello era esattamente il modo in cui aveva deciso di morire. Sono passati appena tre anni da quel momento dolcissimo e terribile, ma per Arianna sono cambiate molte cose. Nel 2003 è già pronta a tentare un’altra sfida: candidarsi come governatore della California, alla guida di un movimento progressista. La sconfitta è pesantissima: prende solo l’1% dei voti, ma non si lascia scoraggiare. Del resto, anche se la campagna elettorale si è rivelata un fiasco, le ha permesso di entrare in contatto con un mondo a lei ancora poco conosciuto: quello dei media digitali. L’amore per la scrittura ha trovato un’altra valvola di sfogo: un blog. Si chiama Ariannaonline.com.

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Nel 2004 Ariannaonline.com è a tutti gli effetti un diario personale. Interessante perché tenuto da una persona molto inserita nel giro dell’informazione, ma ancora debole come proposta di giornalismo digitale. Jonah Peretti, giovane esperto in comunicazione digitale, comprende le potenzialità di Arianna e la coinvolge in un esperimento: realizzare un portale di informazione basato su una fitta rete di blog affidati alla cura delle firme più note dell’editoria statunitense. Il progetto debutta online nel 2005 con il nome di Huffington Post. Il portale attira subito l’attenzione del mondo della comunicazione e dell’informazione, tanto che nel 2011 l’azienda fornitrice di servizi Internet Aol ne acquisisce la proprietà per 315 milioni di dollari, ma la direzione editoriale rimane nelle mani di Arianna.

Oggi Arianna è, secondo Forbes, una tra le donne più potenti del mondo, ma il suo più grande successo è stato riconciliarsi con le sue radici mediterranee e con l’esempio di sua madre: un’esistenza piena che non può prescindere dalla gentilezza, dal benessere e dalla saggezza."

#sevuoipuoi

“Il coraggio è come un muscolo”, sostiene Arianna Huffington. “So per esperienza personale che più lo alleno e più diventa naturale impedire alla paura di condizionarmi”.

A volte la vita non è altro che una felice combinazione di volontà e fede, di impegno e speranza. È come se, in certe circostanze positive, la nostra voglia di fare e di imporci sul reale si trovasse per un attimo in piena armonia con il Creato. Come se la nostra volontà fosse per un attimo lo strumento di cui il mondo si serve per far succedere delle cose.

Se perdiamo il nostro senso di armonia con quello che ci circonda, finiremo per farci sopraffare dagli imprevisti – spesso bruschi e dolorosi – che la vita piazza come ostacoli lungo il nostro percorso. E invece faremmo bene a rilassarci per affrontare le nostre paure con il sorriso.

Proprio come ha fatto Arianna quando ha smesso di vergognarsi del suo forte accento greco, anche grazie a una battuta che un giorno le rivolse Henry Kissinger: “Non bisogna mai dimenticare che, nella vita pubblica americana, risultare incomprensibili può avere i suoi vantaggi”.
 Ringrazio l'autore Roberto Cerè di Storie Impossibili e l'editore Mind Edizioni, per aver concesso la pubblicazione di questo estratto e dell'immagine della protagonista della storia.  
Se vuoi puoi acquistare il libro da questo link:
 https://www.amazon.it/Storie-impossibili-Roberto-Cer%C3%A8/dp/8869390608/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1518375756&sr=8-1&keywords=storie+impossibili
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