martedì 9 gennaio 2018

ROBERTO CERE' - STORIE IMPOSSIBILI - Og Mandino



“Nessuno vince sempre e le sconfitte, quando avvengono, fanno parte del tuo processo di crescita. Scrollati di dosso gli errori che hai commesso.”
Og Mandino





È una fredda mattina di novembre e a Cleveland, in Ohio, sta piovendo. Sembra che il cielo ce la stia mettendo tutta per ricordare a Augustine, detto Og, che la sua vita ha preso una brutta piega.

  Og ha 35 anni. Oggi possono sembrare pochi, ma allora, nel 1958, a quell’età sei già uomo fatto e finito, con un lavoro, una casa, una famiglia, una villetta monofamiliare con il suo bel praticello verde da falciare. Lui, invece, non ha niente di tutto questo. Ha solo uno sguardo triste e spento, puntato sulla vetrina di un banco dei pegni. Sta scrutando la merce esposta con l’amara certezza che davanti ai suoi occhi c’è proprio quello che fa per lui: una pistola. Sulla targhetta gialla del prezzo c’è scritto: “29 dollari”. Si fruga nelle tasche e ci trova tre pezzi da dieci. Ha giusto quel che serve per entrare nel negozio, comprare la pistola, puntarsela alla tempia e farla finita. L’universo gli sta dando un segnale. Non è quello che si aspettava, ma è pur sempre un segnale. Quella terribile coincidenza lo manda indietro nel tempo. Pensa a quello che gli è successo, a quei cinque anni che gli hanno stravolto la vita, a quella disastrosa parentesi durantela quale ha perso tutto quello che poteva perdere: il lavoro, la casa, la sua famiglia.

  ***

  La sua vita è stata un totale disastro. In dieci anni di matrimonio ha accumulato solo debiti e, pur lavorando sodo, non è riuscito a far fronte alle richieste dei creditori. L’unica soluzione che conosce per affrontare le difficoltà è attaccarsi alla bottiglia. Ogni minuto che non passava a casa o al lavoro, lo trascorreva al bar a bere. Anche adesso, che è disoccupato e non ha fissa dimora, vive solo per soddisfare quella dipendenza. Accetta ogni lavoretto pur di avere qualche dollaro per comprarsi una bottiglia a buon mercato da scolare in solitudine.

  Ora non gli resta che la macchina, qualche vestito nel bagagliaio e quei 30 dollari in tasca, proprio la cifra che serve per comprare la pistola che sta osservando nella vetrina. Anche quella, come l’alcol, è una soluzione alla sua portata. E rispetto all’alcol ha un vantaggio in più: è una soluzione definitiva.

  Quella rivoltella è la risposta a tutti i miei problemi, pensa Og. Un colpo e non dovrò più affrontare quel miserabile fallito che mi guarda dallo specchio… Eppure Og non entra nel negozio. Scuote il capo, trema per il freddo e per i brividi che quei brutti pensieri gli hanno messo addosso e si rimette a camminare.

  ***

  Augustine Mandino è nato il 12 dicembre 1923 e fin da bambino ha coltivato il suo sogno: diventare uno scrittore, anzi un grande scrittore. Ha cullato quel pensiero per tutta l’infanzia e tutta l’adolescenza, sostenuto e incoraggiato da sua madre. Og adora scrivere e non si fa scappare un’occasione per dimostrarlo, si dedica anima e corpo al giornale della scuola e, quando finalmente termina le superiori, non ha dubbi: si iscriverà all’Università del Missouri, perché è lì che si tengono i migliori corsi di giornalismo del Paese. È il 1940 e mancano poche settimane al diploma. Il suo percorso è tracciato, la sua vita sta per cominciare.

  È quasi ora di pranzo di un giorno qualunque. La famiglia non è ancora a tavola e la mamma sta preparando qualcosa armeggiando tra le pentole. A un tratto risuona un rumore. Un tonfo sordo e le posate che tintinnano sul pavimento. Sua madre ha avuto un infarto e giace morta vicino ai fornelli. È un colpo durissimo, di quelli che prendono i sogni di un ragazzo e li stracciano senza pietà. Og sa che deve darsi da fare. L’università è solo un ricordo, ad attenderlo ci sono due anni di lavoro in una cartiera e poi l’aeronautica militare.

  Durante la Seconda guerra mondiale, Og pilota i bombardieri che sorvolano la Germania nazista. Tornato in patria, scopre che nessuno ha bisogno di un ex pilota militare. Forse, pensa Og, è il momento buono per riprovare con la scrittura. Vuole riprendere in mano la sua vita e realizzare quel sogno di gioventù lasciato in sospeso. Ha 1.000 dollari da parte, una piccola fortuna. Bastano per affittare un piccolo appartamento e comprare una macchina da scrivere. Prova a lavorare per diverse testate, ma le cose non vanno bene. Non riesce a vendere un solo articolo e i soldi risparmiati finiscono presto. Il tentativo è miseramente fallito, Og deve tornare alla dura realtà e accettare una vita che non rispetta in alcun modo le sue aspettative.

  Trova lavoro come venditore di polizze assicurative, si sposa e subito dopo nasce sua figlia. Ma la vita coniugale – forse perché frutto di una scelta affrettata, presa per tagliare bruscamente i ponti con il passato – si rivela un inferno. In casa arriva poco denaro e Og, sempre sommerso dai debiti, diventa un alcolizzato. Il fragile equilibrio della sua mente, come quello della sua condizione finanziaria, collassa rapidamente. La moglie lo lascia, non vuole più vivere con quell’ubriacone che ha preso il posto di suo marito.

  Allora perché Og, davanti a quella pistola in vetrina, ha trovato la forza di distogliere lo sguardo e mettersi in cammino? È solo la paura di morire? O piuttosto è la mano di Dio che, senza l’aiuto di angeli né di cori celestiali, lo invita ad allontanarsi sotto la pioggia? Forse è proprio Dio ad averlo distolto da quei pensieri angoscianti perché, passo dopo passo, per puro caso, alla fine di quella salvifica camminata si è trovato all’ingresso di una biblioteca. Entra e si aggira tra gli scaffali, tra le corsie piene di libri, fino a quando non si ferma nella sezione dei manuali di autoaiuto. Da quel giorno, invece di passare il suo tempo bevendo nei bar, passa il suo tempo lì dentro, in compagnia di autori quali Norman Vincent Peale, Napoleon Hill, Russell Conwell, maestri nell’arte di spingere le persone a cercare dentro di sé l’energia e la forza necessarie ad aver successo. Og legge avidamente quei libri e si interroga per capire dove abbia sbagliato: perché la sua vita è stata così difficile e tormentata? Qual è la lezione che in 35 anni non ha ancora capito? E la risposta arriva, con la forza gentile di un’onda di calore che lo avvolge e gli ridà speranza.

  ***

  La vita è sacra, è lo scrigno della spiritualità, ma è pur sempre un gioco con i suoi imprevisti e le sue regole. Per 35 anni Og aveva provato a giocare senza conoscere le norme fondamentali. Ora, dopo aver divorato quei libri, sa quanto sia importante conservare un approccio positivo anche di fronte alle avversità. La perdita della madre aveva spento il suo desiderio di diventare uno scrittore, le sconfitte professionali avevano alimentato la sua dipendenza dall’alcol e, se non avesse trovato quei libri, avrebbe continuato a ripetere quell’errore: rinunciare alla prima difficoltà.

  Ora che ha acquisito consapevolezza, è tutto perduto o può ancora tentare? Può un ubriacone con in tasca un diploma e 30 dollari combinare qualche cosa nella vita? Certo che sì, se sa trovare la giusta ispirazione.

  Og decide di mettere a frutto tutti gli insegnamenti appresi e si rituffa nel mercato della vendita di polizze assicurative. Non sceglie una compagnia a caso, ma quella fondata da W. Clement Stone, uno degli autori di cui Og si è cibato avidamente nelle sue giornate in biblioteca. Memore degli errori commessi in passato, stavolta dà il meglio di sé e, nel giro di un anno diventa direttore dell’ufficio vendite. Incorpora nel lavoro tutti gli insegnamenti tratti dai libri che lo avevano aiutato nel suo periodo peggiore e, grazie alla sua strategia, la succursale per cui lavora comincia a quintuplicare le sue entrate.

  Desideroso di trasmettere agli altri le lezioni apprese, Og scrive opuscoli motivazionali per i suoi giovani colleghi, piccoli testi sui quali si formeranno molti venditori di successo. Uno di questi salta agli occhi dei suoi superiori e, poco tempo dopo, Og si ritrova a dirigere Success Unlimited, organo interno dell’azienda che, sotto la sua direzione, diventa una testata nazionale. Ben presto arriva una telefonata inaspettata: “I suoi articoli sono speciali, signor Mandino. Se mai volesse scrivere un libro, si faccia vivo”. È una casa editrice con la quale firma Il più grande venditore del mondo, il primo di una lunga serie di best seller motivazionali tradotti in 30 lingue e che hanno venduto oltre 30 milioni di copie in tutto il mondo.

  Og si è spento nel 1996. L’uomo che quasi quarant’anni prima aveva fissato una pistola nella vetrina di un banco dei pegni, è passato alla storia per aver ispirato generazioni di lettori a ottenere il meglio dalla propria vita.

 

 
    #sevuoipuoi

    “Non esiste modo migliore di gestire la propria vita se non toccare la vita di un altro, con amore e un sorriso”, ha affermato Og Mandino. Lui, che fin da ragazzo ha imparato a convivere con sentimenti negativi come la rinuncia e la rassegnazione, ha passato il resto dei suoi giorni a insegnare a tante persone quanto sia importante credere in se stessi e puntare tutto sul proprio spirito d’iniziativa.

    Se è vero che esistono condizioni ideali per il successo, è altrettanto vero che non esistono condizioni che impediscono categoricamente a un uomo libero di riuscire nella propria vita. Og ha scoperto solo alla soglia dei quarant’anni che il segreto della felicità risiede innanzitutto nel giusto approccio alle cose.Come si possono riconoscere la bellezza e la gioia, se i nostri occhi e il nostro cuore non coltivano queste sensazioni?

    Ogni momento, anche il più doloroso, è un’occasione di apprendimento. Come scrive Og: “I miei fallimenti, la mia disperazione, la mia ignoranza e le mie incapacità sono il buio in cui io sono stato seminato allo scopo di maturare”.  





Ringrazio l'autore Roberto Cerè di Storie Impossibili e l'editore Mind Edizioni, per aver concesso la pubblicazione di questo estratto. Se vuoi puoi acquistare il libro da questo link:




Le immagini sono prese dal libro di Roberto Cerè Storie Impossibili e sono libere da copyright.



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